Hai mai avuto la sensazione di non capire bene le parole in un ambiente rumoroso, anche se i tuoi esami audiometrici risultano nella norma? Potresti trovarti davanti a un caso di sordità nascosta, nota anche come Hidden Hearing Loss (HHL): ovvero, una condizione ancora poco conosciuta, ma che sta attirando sempre più l’attenzione nel mondo dell’audiologia.
Hidden Hearing Loss: cos’è la sordità nascosta?
La sordità nascosta è una forma di perdita uditiva che non viene rilevata dai tradizionali test audiometrici. A differenza della perdita uditiva classica, che coinvolge le cellule sensoriali della coclea (cellule ciliate), la sordità nascosta interessa le connessioni sinaptiche tra queste cellule e il nervo uditivo. In altre parole, l’orecchio percepisce il suono, ma il cervello fatica a interpretarlo correttamente, soprattutto in ambienti complessi.
Perché si chiama sordità “nascosta”?
Il motivo per cui è definita “nascosta” è che, nei test audiometrici standard (come l’audiometria tonale), l’udito può risultare perfettamente normale. Tuttavia, il disagio comunicativo è reale e concreto.
Spesso è solo con test più avanzati, come il Matrix Test, che misura la capacità di comprensione del parlato nel rumore, o test cognitivi, per analizzare la memoria di lavoro e l’attenzione durante l’ascolto, che si riesce a cogliere questa difficoltà.
Presso il Centro Acustico Lecco, si adottano approcci multidisciplinari che includono valutazioni logopediche, cognitive e percettive, utili per intercettare anche i casi meno evidenti.
Cause e i segnali da non sottovalutare
La sordità nascosta non si manifesta in modo improvviso, ma tende a svilupparsi gradualmente, interferendo con le capacità uditive anche in persone giovani, attive e con un udito apparentemente normale.
Le cause possono essere molteplici: esposizione cronica o acuta a rumori intensi, uso prolungato di dispositivi audio ad alto volume, invecchiamento precoce del sistema uditivo, predisposizione genetica o alterazioni neurodegenerative a carico delle vie uditive centrali. Anche fattori cognitivi e psico-emotivi, come stress, deficit di attenzione e affaticamento mentale, possono aggravare il quadro clinico.
Ma come accorgersi che qualcosa non va, se i test audiometrici sembrano dire il contrario?
La risposta sta nei piccoli segnali che il nostro corpo ci manda:
- Difficoltà a seguire conversazioni in ambienti affollati o rumorosi
- Percezione ovattata o poco chiara del parlato, pur in presenza di soglie uditive normali
- Maggiore sforzo cognitivo per comprendere i dialoghi
- Possibili episodi di acufene o sensazione di orecchio “pieno”
- Affaticamento uditivo e mentale dopo esposizione prolungata a stimoli acustici
Questi segnali indicano un’alterazione del meccanismo di codifica temporale del suono, che può essere rilevata solo attraverso test audiologici più specifici, come l’audiometria in campo rumoroso, il test delle frasi nel rumore (Matrix Test) o indagini sulle funzioni cognitive e sulla memoria di lavoro.
È possibile intervenire?
Assolutamente sì. Anche se la sordità nascosta non comporta una perdita uditiva “quantificabile” nei test classici, esistono strategie per affrontarla, come:
- Apparecchi acustici con microfoni direzionali e algoritmi avanzati di riduzione del rumore
- Training uditivi personalizzati, per migliorare la discriminazione dei suoni nel rumore
- Counseling e supporto logopedico, per lavorare su attenzione, memoria e strategie di ascolto attivo
Il trattamento non può essere standardizzato, ma deve essere calibrato sulle esigenze specifiche di ogni individuo. Per questo è fondamentale affidarsi a un team esperto e multidisciplinare, come quello del Centro Acustico Lecco, in grado di accompagnare il paziente in un percorso personalizzato, finalizzato al recupero della capacità uditiva e al miglioramento della qualità della vita
Se ti riconosci nei sintomi descritti o conosci qualcuno che li vive, non aspettare: una valutazione approfondita può fare la differenza. Contatta il Centro Acustico Lecco per un controllo uditivo avanzato.
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