Benessere in movimento. Sci Freestyle mix di tecnica e adrenalina: conosciamolo

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RUBRICA – Lo Sci freestyle è un mix di tecnica e adrenalina, una disciplina che da sempre mi affascina e che osservo con grande stupore quando vedo le acrobazie che le mie nipotine livignasche effettuano, incredibilmente già dalla tenera età, arrivando a compiere figure tecniche  già di una certa complessità, tutto questo unitamente al desiderio di migliorare la conoscenza di ciò a cui che potremo assistere nei XXV Giochi Olimpici invernali, Milano-Cortina 2026, nella vicina Valtellina con Livigno tra le grandi protagoniste tanto da ospiterà tutte le gare di Freestyle, mi ha spinto a scrivere  questo articolo che ha lo scopo di mettere in luce questo sport.

La metodologia di apprendimento,  prevede una progressione didattica che associa elementi della ginnastica artistica e della ginnastica acrobatica allo disciplina dello sci;  questa sinergia permette di sviluppare nel tempo e con tanto allenamento delle abilità veramente molto tecniche e scenografiche.

 

BREVE STORIA DELLO SCI FREESTYLE

Lo sci ha visto una rapida progressione negli ultimi 50 anni.

Le primissime acrobazie sugli sci iniziarono in Norvegia  nel 1930, dove gli allora sciatori provetti intuirono che l’attrezzatura ai piedi permetteva sì di spostarsi nelle valli imbiancate e di scendere dagli immacolati pendii, ma poteva anche regalare dei brividi attraverso l’introduzione di salti, di difficoltà di percorso e di varie figure coreografiche!  Tali acrobazie nel 1950 progredirono e le competizioni e l’eccitazione per questo stile influenzarono presto nel decennio successivo.

Saltare con gli sci e proporre mosse acrobatiche come rotazioni, torsioni, salti mortali e altre manovre per aggiungere stile e abilità, all’inizio aveva poche regole ed era non poco rischioso.

La Federazione Internazionale Sci riconobbe il freestyle come uno sport nel 1979 e gli conferì un nuovo regolamento riguardante la certificazione degli atleti e le tecniche di salto, in modo da eliminare gli elementi più pericolosi dalle competizioni.

La prima Coppa del Mondo di Freestyle si è tenuta nel 1980 e i primi Campionati del Mondo si sono svolti poco dopo nel 1986. Durante le Olimpiadi Invernali di  Calgary nel 1988 il freestyle fu sport dimostrativo, solo successivamente entrò a far parte del programma ufficiale olimpionico e  si può ben dire che ogni disciplina appartenente al freestyle ski divenne olimpica in momenti diversi.

freestyle ski

LO SCI FREESTYLE OGGI

Il freestyle ski è in continua evoluzione, nuovi trucchi e manovre vengono eseguiti ogni anno ed aiutano a far evolvere lo sport, infatti oggi ci sono più eventi nelle Olimpiadi invernali che ora fanno parte dello sci freestyle. Per capire esattamente cos’è oggi lo sci freestyle, è bene capire tutti gli elementi e gli stili di base che appartengono alla categoria.

Ognuno degli elementi sottostanti è incluso nel mondo del freestyle ski e ognuno di essi offre una visione unica di questo sport.

 

Gobbe

Gli specialisti delle gobbe scendono su una pista lungo la quale incontrano in successione una serie di gobbe, un salto, un’altra serie di gobbe ed un altro salto. Sono attribuiti loro dei punteggi in base alla velocità e pulizia tecnica nella discesa fra le gobbe ed al tipo di salto, alla qualità e alla difficoltà delle mosse aeree e alla loro velocità. Questa disciplina, conosciuta anche con il nome di moguls, è sport olimpico da Albertville 1992.

 

Salti

Nei salti, noti anche come aerial, gli sciatori sciano su trampolini innevati che consentono loro di staccarsi da terra; una volta in aria, gli atleti eseguono diverse figure (es. avvitamenti, salti mortali, etc.) prima dell’atterraggio. Una giuria assegna un punteggio a ogni esecuzione. È disciplina olimpica da Lillehammer 1994.

 

Halfpipe

In questa disciplina, gli sciatori devono scendere lungo un percorso costituito da un semi cilindro inclianto a valle detto halfpipe (dall’inglese half, “metà”, e pipe “tubo”) cercando di fare più acrobazie possibili prima di arrivare al traguardo. La cosa più importante in questa specialità è prendere velocità per poi saltare più in alto possibile per guadagnare un tempo maggiore in cui compiere acrobazie. Una giuria attribuisce ad ogni atleta un punteggio in base a pulizia tecnica nel passaggio tra un muro del pipe e l’altro, al tipo di salto, alla qualità e alla difficoltà delle mosse aeree e alla loro ampiezza. La specialità è disciplina olimpica da Nagano 1998.

 

Big air

In questa disciplina, gli sciatori devono sfruttare una rampa per realizzare salto ampi e alti compiendo determinate evoluzioni. La cosa più importante in questa specialità è prendere velocità per poi saltare più in alto per prendere tempo per fare acrobazie. Una giuria assegna ad ogni atleta un punteggio in base al tipo di salto, alla sua altezza, alla qualità e alla difficoltà delle mosse aeree. La specialità è disciplina olimpica da Pyeongchang 2018.

 

Slopestyle

In questa specialità è prevista una pista con salti (detti kicker) ed ostacoli vari (quali tubi, cilindri e ringhiere di diversa sezione, inclinazione e lunghezza – detti rail – ma anche ostacoli da superficie piana come panche e tavoli – detti box), sui quali salire per eseguire figure in salto o evoluzioni di equilibrio; al termine della discesa (detta run) gli atleti ricevono un giudizio sui trick (cioè il tipo di salto o manovre) eseguiti che viene convertito in punteggio. È diventato sport olimpico in occasione dei Giochi olimpici invernali di Sochi 2014.

Attrezzatura

Questo tipo di attività necessita di un paio di sci adeguati, non i soliti sci carving più comunemente usati bensì un paio di twin tip, ovvero sci con doppie punte (sia anteriormente che posteriormente). Lo sci deve avere caratteristiche adeguate al freestyle, ovvero deve essere leggero, abbastanza morbido e maneggevole.

twin-tip vengono usati in particolare nel freestyle newschool, nelle specialità slopestylehalfpipe e big air; nelle gare olimpiche (gobbe, salti e ski cross) gli sci non sono necessariamente twin-tip, che anzi potrebbero incidere negativamente, per esempio, sulla velocità nello ski cross.

Oltre agli sci sono peculiari anche gli scarponi: anch’essi realizzati appositamente per questo sport.

bastoncini non devono avere caratteristiche particolari; l’unica differenza da quelli normali da sci alpino è la lunghezza, che deve essere inferiore. Nei salti, disciplina olimpica, non vengono usati.

 

Conclusioni

Osservare gli atleti agonisti  e analizzare la capacità di controllo e di padronanza che hanno del loro corpo in fase di volo, il loro saper compiere  acrobazie e tutti gli elementi tecnici apparentemente impossibili, mi lascia meravigliato ma allo stesso tempo consapevole di come (osservando le mie nipotine Livignasche), attraverso una metodologia ed una programmazione intelligente si possano nel tempo, raggiungere livelli di abilità motorie veramente importanti..
…e questo lo sostengo da sempre, vale per tutte le discipline!

Prof. Marco Brusadelli
Dottore in Scienze motorie e sportive – Massoterapista – Life Coach

Mobile: 339 4935212
email: info@marcobrusadelli.it
www.marcobrusadelli.it

Riceve per appuntamento presso:
MB TRAINING, Via Capodistria 12 – Lecco

 


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