(S)Punti di Vista. Klimt versus Talbot, fertilità dell’infertilità

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opera Klimt Emma Talbot

RUBRICA –  Carissimi lettori, bentrovati!
Quando si scopre qualcosa di bello si desidera condividerlo per questo oggi desidero rendervi partecipi di una scoperta straordinaria, l’opera di Emma Talbot (artista inglese, classe 1969, che vive e lavora a Londra, vincitrice, nel 2020, del Max Mara Art Prize for Women) ed in particolare della sua interpretazione del famosissimo quadro di Klimt “Le tre età della donna”. La visione del dipinto da parte di Emma Talbot è stata fonte di ispirazione per l’opera “The Age”.

opera Klimt Emma Talbot

Ne “Le tre età della donna” sono raffigurate una bambina in braccio ad una dolcissima giovane ed una donna anziana. La giovane sorregge la bambina col tipico gesto delle mamme, una mano sotto il sederino e l’altra sulla schiena, reclinando il capo in modo da toccare la testina della bimba, la scena è dolce, entrambe hanno gli occhi chiusi e le gote spennellate col rossore tipico di chi è in salute; accanto a loro la donna anziana, con la pelle rugosa, i seni cadenti, il ventre gonfio e la testa china coperta dai capelli cascanti, una mano abbandonata sulla coscia, le vene in rilievo, e l’altra a sorreggere il capo in un gesto di disperazione; tutte e tre sono nude e descrivono la parabola della vita della donna secondo la visione del tempo lineare.

opera Klimt Emma Talbot

 

Emma Talbot è rimasta affascinata e “contrariata” da questo dipinto; così descrive la donna anziana di Klimt: “inerte, incapace e carica di vergogna rappresenta anche un sospetto di antiche pratiche e credenze alternative (superstizione, stregoneria, rimedi naturali, paganesimo)”.

Nel catalogo “The Age” edito da Whitechapel Gallery in collaborazione con Max Mara e Collezione Maramotti (dal quale è tratto anche il precedente virgolettato) si legge: “Talbot pone in luce un aspetto duplice del patriarcato-la denigrazione inflitta alle donne una volta superata l’età fertile; e la caratterizzazione della sapienza femminile come “vecchie storie da donnicciole” da dissipare mediante un razionalismo che è prerogativa esclusiva del maschio”. Da questa “brutta” immagine della donna anziana di Klimt nasce l’ispirazione di Talbot per “The Age” (opera composta da teli di seta dipinti, una scultura morbida e un lavoro di animazione) che ha come protagonista una figura saltellante con una folta chioma di capelli grigi, dinamica e colma di saggezza da dispensare.

opera Klimt Emma Talbot

E’ questa donna che fa da contraltare a quella di Klimt nell’opera di Talbot che affronta temi importanti come quello della fertilità, dei prodotti farmaceutici, dell’immigrazione, della produzione del cibo, dei carburanti fossili, del capitale, della creatività, attraverso i 12 principi della permacultura contrapposti alle 12 fatiche di Ercole, rielaborate in chiave “non violenta”… ma questa è un’altra storia e se vorrete ve la racconterò in uno dei nostri prossimi appuntamenti.

opera Klimt Emma Talbot

 

Intanto vi lascio con le parole di Emma Talbot che descrive il proprio operare, parole che mi hanno toccato nel profondo e ispirato, eccole: “ Il mio lavoro esplora il paesaggio interiore del pensiero e dell’emozione personali e l’auto-narrativa. Queste soggettività individuali sono poi proiettate all’interno di narrazioni più ampie, per toccare le tematiche contemporanee prevalenti che formano lo zeitgeist del nostro tempo- per articolare il flusso fra interno ed esterno, così da rafforzare il politico come personale” (cit.). Stupendo!

Giovanna Samà


 

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